I Disturbi del Comportamento Alimentare
“Vi è un tipo di nutrimento che non si assume attraverso la bocca: piccoli morsi di conoscenza che nutrono l’amore. Il corpo e la personalità formano una coppa: ogni volta
che incontri qualcuno, qualcosa vi viene versato” (Rumì)
I disturbi del comportamento alimentare sono disturbi caratteristici della nostra epoca storica e della nostra società occidentale, in cui alla ricchezza sociale e alla scomparsa ormai di
situazioni di povertà “da fame”, sembra far seguito una serie di disturbi legati proprio al cibo.
Quando si parla di disturbi alimentari si fa riferimento solitamente ad anoressia e bulimia; raramente si include l’obesità e si tralasciano molti disturbi misti che non possono essere
classificati come “anoressia” o “bulimia”, ma che denunciano comunque difficoltà nel rapporto con l’alimentazione, con il proprio sé corporeo e con l’altro.
Il DSM IV R classifica i disturbi alimentari psicogeni (DAP) nel modo seguente: I Disturbi dell’Alimentazione sono caratterizzati dalla presenza di grossolane alterazioni del comportamento alimentare.
Questa sezione di disturbi comprende due categorie specifiche, l'anoressia nervosa e la bulimia nervosa.
Caratteristico dell'anoressia nervosa è il rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra del peso minimo normale.
La bulimia nervosa è caratterizzata da ricorrenti episodi di "abbuffate" seguiti dall'adozione di mezzi inappropriati per controllare il peso, come il vomito autoindotto, l'uso di lassativi, diuretici o altri farmaci; il digiuno o l'attività fisica praticata in maniera eccessiva.
Caratteristica essenziale comune ad entrambi i disturbi, anoressia e bulimia, è la presenza di una alterata percezione del peso e della propria immagine corporea. I Disturbi dell’Alimentazione che non soddisfano i criteri di nessuno specifico disturbo sono classificati come Disturbi dell’Alimentazione Non Altrimenti Specificati.